Con il Rito dell’imposizione delle Ceneri abbiamo iniziato il cammino verso la Pasqua e verso il Dono dello Spirito a Pentecoste. Lo sappiamo: è il tempo centrale dell’anno cristiano e del nostro percorso come discepoli di Gesù. Quando Gesù iniziò con i suoi discepoli il cammino verso Gerusalemme dove avrebbe vissuto la Pasqua della Nuova Alleanza, ci dice il Vangelo di Luca in 9,51 che “indurì il suo volto” (lett. dal greco) per dirci che si trattò di una decisione ardua, meditata, sofferta, e i suoi discepoli capirono che da quel momento cambiava tutto.
Quest’anno la Pasqua cade il 31 marzo e così anche la Quaresima ci è arrivata addosso velocemente, cogliendoci forse meno preparati di altri anni. Dunque un primo invito a non sprecarne neanche un giorno.
Abbiamo in mano il Messaggio di Papa Francesco: il mio primo invito è proprio quello di leggerlo e rileggerlo con attenzione. Segnalo in particolare il tema della libertà, che il Papa ci invita ad approfondire: se c’è una parola oggi sacra ed inviolabile è proprio la parola libertà. Guai a chi ce la tocca. Ma siamo proprio sicuri di camminare sulla strada della libertà vera?
Segnalo anche quanto il Papa ci dice sulle “Dieci Parole”, quelle che noi conosciamo come i 10 Comandamenti: cosa c’entrano con la nostra libertà? Non sono forse piuttosto un intralcio per la nostra voglia di libertà?
Il Papa ci parla dell’Esodo e del Deserto: un deserto particolare quello che siamo chiamati ad attraversare nei 40 giorni verso la Pasqua, non la sabbia e le oasi con le palme ma una folla distratta e indifferente, che rende più difficile anche per “noi praticanti” vivere l’Esodo e unirci al Signore Gesù nel suo deserto delle tentazioni.
Il primo invito che ci viene rivolto è quello di fermarci: coltivare tempi di preghiera. Mi permetto di rilanciare l’obiettivo che indicavo dopo il Convegno di settembre: ogni giorno, anche quando non è prevista la celebrazione della Messa, in ogni chiesa parrocchiale un gruppo di fedeli si ritrovino a pregare insieme per tuta la comunità. Le letture dei giorni di Quaresima sono già esse un ricco itinerario da seguire, ma poi abbiamo la preghiera dei Salmi, l’Adorazione Eucaristica, la Via Crucis, il Rosario, ecc.
Il secondo invito è contenuto nella parola “digiuno”: saper vedere le nostre schiavitù o dipendenze e chiedere il dono di una sempre maggiore libertà. Liberarci da cosa? Ognuno di noi non faticherà a fare un elenco di cose e di abitudini che ci creano dipendenza.
Il terzo invito nasce dal valore della ”elemosina” e della condivisione: penso soprattutto alla condivisione del nostro tempo e del nostro affetto con coloro che vivono in situazioni di solitudine e di isolamento, spesso invisibile ad occhio nudo.
Siamo in cammino verso il Giubileo del 2025: nella Bibbia la parola Giubileo è carica di suggestioni e di conseguenze. Papa Francesco ci ha indicato come parola chiave per il prossimo Giubileo la Speranza. Siamo chiamati a coltivarla e a scoprire ogni giorni i motivi che ci permettono di essere uomini e donne di speranza. Proprio come il cammino quaresimale, che man mano ci apre verso la luce e la gioia della Resurrezione, quella di Gesù e la nostra.
Card. Arrigo Miglio