Gesù portato a chi soffre, ministero e servizio
Ministri straordinari della comunione della parrocchia “Vergine Assunta” di Domusnovas
Il 25 novembre nella parrocchia “San Ponziano” in Carbonia, don Gianfranco Nonnis ha tenuto un momento di formazione sulla spiritualità del ministro straordinario della comunione ponendo in evidenza la centralità della Celebrazione Eucaristica nella vita del ministro stesso. Un bel momento che ci ha aiutati a comprendere l’importanza di vivere innanzitutto dell’Eucaristia per poterla così portare agli ammalati e sofferenti.
Il 2 dicembre, prima domenica di Avvento, nella chiesa cattedrale di Iglesias, il nostro vescovo Mons. Giovanni Paolo Zedda ha istituito e rinnovato il mandato dei ministri straordinari della comunione. Poco prima della celebrazione, nell’auditorium vescovile, ci siamo preparati con un momento di preghiera seguito da un incontro con il responsabile dell’ufficio liturgico diocesano, don Vittorio Scibilia, che ha ricordato i compiti peculiari del ministro e il ruolo importante e delicato che ricopre il ministro straordinario della comunione che dev’essere immagine di Gesù nel servizio agli altri e nell’amore verso gli anziani e i sofferenti. Particolare attenzione va posta anche nella vita spirituale del ministro. Costui dev’essere in intimità con Gesù nella partecipazione all’Eucaristia, vivere l’Adorazione Eucaristica; leggere, ascoltare e meditare la Parola di Dio. Nell’omelia, Mons. Giovanni Paolo, si è soffermato sulla prima lettera di San Paolo in cui chiede al Signore, per la comunità di Tessalonica, che “vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti” (1Ts 3,12). Ed è ciò che deve fare un cristiano, avere amore per tutti anche per coloro che sono lontani dal nostro modo di pensare, ancor di più se ricopre un ministero all’interno della chiesa come quello di portare Gesù Eucarestia a chi soffre.
Un augurio di un buon ministero a tutti i nuovi ministri straordinari della comunione, insieme a tutti quelli riconfermati, affinché possano far sentire la presenza viva di Gesù e il suo infinito amore, a chi vive nella sofferenza e soprattutto nella solitudine.