Il Signore è venuto. Egli viene. Egli verrà.
“Non temete! Vi annuncio una grande gioia: è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore!”.
Dio è venuto tra noi. Dio non è più lontano: si è fatto uno di noi.
Da quel giorno nell’umanità è presente una novità sconvolgente, che può cambiare la vita dell’uomo e riportarla al progetto originale della creazione, quando Dio si è compiaciuto di ogni cosa da lui fatta, vedendo che tutto era “una cosa buona, molto buona”.
Ma il male, entrato nell’umanità con il peccato, non sembra ancora sconfitto. “La luce era nel mondo… eppure il mondo non lo ha riconosciuto”.
Quella nascita è diventata una data storica. Molti hanno cominciato a ricontare gli anni da quell’avvenimento, fino ad oggi.
Dopo duemila anni noi ricordiamo quella data e non vogliamo rinunciarci. Anche in questo difficile tempo di pandemia, si fa di tutto per non perdere il Natale!
Sarà perché abbiamo accolto il Salvatore, o solo perché non vogliamo rinunciare ad un giorno di festa esteriore che ci faccia dimenticare le fatiche della vita e ci assicuri un po’ di profitto economico?
Per noi quella data cambia davvero la nostra vita, o è solo il ricordo di un fatto storico, del passato?
Il Figlio di Dio è venuto nel mondo. Ma noi cristiani non dobbiamo dimenticare che Egli viene, oggi, ogni giorno. Egli cammina con noi ogni momento. Eppure noi rischiamo di non riconoscerlo e di vivere la nostra esistenza come se Lui non ci fosse.
Se crediamo davvero che Lui è con noi, non dobbiamo dimenticare ciò che è venuto ad insegnarci: che siamo figli di uno stesso Padre, che dobbiamo accoglierci come fratelli, che possiamo riconoscere Lui nei piccoli, nei bisognosi, che possiamo amare ogni prossimo. Perché da quel giorno resta vero il “segno” della sua presenza: “un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.
Certo: occorre fede! La stessa fede umile di Maria, di Giuseppe, dei pastori.
Ma è questa fede che ci salva e ci dà occhi limpidi per vedere il senso vero della vita, per non perdere mai la speranza, per camminare insieme a tutti e costruire un mondo di verità, di giustizia, di amore autentico.
Quel Signore che è già venuto e che viene ogni giorno ha promesso che verrà nella pienezza della sua gloria e ci porterà con sé. Non ci ha detto quando ciò avverrà. Ma possiamo fidarci. E nel mentre dobbiamo essere vigilanti e attenderlo con perseveranza. Dobbiamo continuare il tempo di Avvento e vivere “nell’attesa della sua venuta”.
Facciamo nostre le parole conclusive della Bibbia nel libro dell’Apocalisse: “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni! E chi ascolta, ripeta: Vieni!… Colui che attesta queste cose dice: Sì, vengo presto! Amen. Vieni, Signore Gesù!”.
+ Giovanni Paolo Zedda